Fino a poco tempo fa pensavo che la media del carico (come mostrato ad esempio in alto) fosse una media mobile sugli ultimi valori del numero di processi nello stato "eseguibile" o "in esecuzione". E n sarebbe stato definito dalla "lunghezza" della media mobile: poiché l'algoritmo per calcolare la media del carico sembra innescarsi ogni 5 secondi, n sarebbe stato 12 per la media del carico 1min, 12x5 per la media del carico 5 min e 12x15 per la media del carico di 15 minuti.
Ma poi ho letto questo articolo: http://www.linuxjournal.com/article/9001 . L'articolo è piuttosto vecchio ma lo stesso algoritmo è implementato oggi nel kernel di Linux. La media del carico non è una media mobile ma un algoritmo per il quale non conosco un nome. Comunque ho fatto un confronto tra l'algoritmo del kernel Linux e una media mobile per un carico periodico immaginario:
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C'è un'enorme differenza.
Infine le mie domande sono:
- Perché questa implementazione è stata scelta rispetto a una media mobile reale, che ha un significato reale per chiunque?
- Perché tutti parlano di "carico medio di 1 minuto" poiché l'algoritmo tiene conto di molto più dell'ultimo minuto. (matematicamente, tutte le misure dal momento dell'avvio; in pratica, tenendo conto dell'errore di arrotondamento - ancora molte misure)