Il teorema LMN mostra che se f è una funzione booleana calcolabile da un circuito AC 0 di dimensione M,(f:{−1,1}n→{−1,1})AC0
∑S:|S|>kf^(S)2≤2−Ω(k/(logM)d−1)
⇒f^([n])2≤2−Ω(n/(logM)d−1)
⇒|f^([n])|≤2−Ω(n/(logM)d−1)
non è altro che la correlazione di f con la funzione di parità ( ∏ n i = 1 x i ) . Diciamo δ essere la frazione di ingressi dove f differisce da P A R I T Y .|f^([n])|(∏ni=1xi)δfPARITY
1−2δ≤|1−2δ|⇒δ=|f^([n])|≤2−Ω(n/(logM)d−1)≥1−2−Ω(n/(logM)d−1)
Quindi, se M è , per f è uguale a P A R I T Y ,poly(n)fPARITY
δ⇒2n⇒(logM)d−1⇒M≤12n≥2(cn/(logM)d−1)≥(c−1)n≥2Ω(n1/d−1)
Quindi, il teorema LMN non solo dimostra che non può essere calcolato dai circuiti A C 0 , ma mostra anche che P A R I T Y ha una bassa correlazione con i circuiti A C 0 .PARITYAC0PARITYAC0