La classe di complessità PPAD è stata inventata da Christos Papadimitriou nel suo seminale articolo del 1994 . La classe è progettata per catturare la complessità dei problemi di ricerca in cui l'esistenza di una soluzione è garantita da "Argomento di parità nei grafici diretti": se c'è un vertice sbilanciato in un grafico diretto, allora deve esistere un altro. Ma di solito la classe è formalmente definita in termini di ( ) problema, in cui l'argomento viene applicato solo ai grafici con entrambi i livelli interno e inferiore . La mia domanda è: perché queste nozioni sono equivalenti?
Fino a questo punto è un duplicato di questa domanda . Ora voglio formulare il problema formalmente e chiarire perché non sono soddisfatto della risposta lì.
Problema di ricerca ( ): ci vengono dati due circuiti polinomiali e che ottengono e restituisce un elenco polinomiale di altri elementi in . Questi circuiti definiscono un grafico diretto dove e . Il problema di ricerca è il seguente: dati , e tali che , trova un altro vertice con la stessa proprietà.
Problema di ricerca : lo stesso, ma sia che restituiscono un elenco vuoto o un elemento.
La nozione di riducibilità (corretta secondo il suggerimento di Ricky): il problema di ricerca totale è riducibile al problema di ricerca totale tramite funzioni polinomiali e se è una soluzione a nel problema implica che è una soluzione di in problema .
Domanda formale : perché riducibile a ? O dovremmo usare un'altra nozione di riducibilità?
Christos Papadimitriou dimostra un analogo teorema su PPA (Teorema 1, pagina 505) ma l'argomento sembra non funzionare per PPAD . Il motivo è che un vertice con equilibrio dei gradi verrà trasformato in k vertici con equilibrio dei gradi ± 1 . Quindi l'algoritmo per A E O L può ottenere uno di questi vertici e restituirne un altro. Ciò non produrrebbe un nuovo vertice per A U V .
Le cose stanno peggiorando perché in c'è sempre un numero pari di vertici sbilanciati ma in A U V potrebbe essercene un numero dispari. Questo è il motivo per cui non si può costruire una biiezione tra questi due insiemi e g non può essere sempre uguale a f - 1 . Se g ( x , f ( x ) ) ≠ x allora otteniamo un metodo per risolvere A U V in tempo polinomiale almeno per alcuni casi. Se g non dipende da x e per y 1 ≠ y 2 quindi y 2 può essere restituito come risposta per y 1 . Che non darebbe una soluzione A U V .
Domanda finale : gli ostacoli sopra elencati possono in qualche modo essere superati? Si può impiegare la possibile dipendenza di su x ?